Adsl-free blog

Un blog sui lati oscuri di internet

Saturday, December 17, 2005

la bambola ramona chorleau

Ramona Chorleau
Dopo l’eclatante eliminazione di Sylvie Lubamba (che ha rivelato di non essere lei la tramatrice) arriva la bella e prosperosa Chorleau, nota al pubblico televisivo come Bambola Ramona, uno dei personaggi rivelazione di "Cronache Marziane". Questa inattesa incursione è stata ben studiata per turbare la psiche dei partecipanti e le fantasie di qualche kenyano di passaggio . E’ l’ultimo tentativo per far esca sul pubblico, soprattutto quello maschile da parte dei realizzatori del reality. Raga che dite la faranno ballare e lottare nel fango anche li?
da katapekkia.altervista.org

Thursday, December 15, 2005

Idee regalo

Ci siamo quasi, Natale è alle porte, quante cose scontate! Personalmente non lo festeggio più da qualche anno; non faccio e non ricevo più regali visto che l'effimero scambio di doni tra parenti è andato via via scemando.
Lo scambio di panettone e pandoro non era male, una ricetta classica per non andare a trovare le persone a mani vuote, peccato che gira e rigira alla fine delle feste arrivavano tutti a me e arrivavo a mangiarli fino a Pasqua dell'anno dopo.
Per spendere bene bisogna comprare qualcosa di utile, vero! Quindi lasciate perdere l'oro, le pietre preziose(diamanti, smeraldi ecc..), buttatevi su gli ultimi gingilli tecnologici: computer portatili, stampanti, videocamere, fotocamere,.. la spesa sarà un po' più elevata ma avrete sicuramente dei risparmi in seguito.
Se siete degli informatici, invece, potreste unire l'utile al dilettevole; per esempio se sviluppate molti siti web potreste valutare l'acquisto di un Virtual server professionale o housing, ovvero un computer virtuale dove installare sopra web server, CMS; in questo modo evitereste di pagare il costo fisso per un web hosting asp java(jsp) php per ogni sito che fate.
Anche la registrazione dei domini vi verrà a costare di meno, ma dovrete configurarvi a mano la gestione del dns. Un'altra spesa-investimento carina potrebbe essere quella di fare pubblicità ai siti vostri per arrivare primi nei motori di ricerca, il servizio adwords di google è molto conveniente e pagate solo quando i visitatori cliccano sulla vostra pubblicità.
Se vi avanza ancora qualcosa ci sta ancora un bel lastminute con una compagnia di voli low cost, Mar rosso (sharm el sheik), Tailandia, Brasile sono le mete più ambite, ma se credete nell' ottimismo che vola dovreste anche comprare una memoria sd aggiuntiva per fare stare tutte le foto nella macchina digitale, anche quelle di capodanno.

Monday, December 12, 2005

Beppe Grillo a Torino per NO TAV

Nessuna manifestazione anti-Tav, sabato prossimo a Torino, ma una grande happening all'aperto: lo hanno deciso i Comuni della Valle di Susa e le Comunità montane, al lavoro per organizzare una "kermesse culturale" al parco della Pellerina, alla periferia della città. Una iniziativa, alla quale dovrebbero partecipare Dario Fo, Beppe Grillo, Marco Paolini, presa perché - come spiega il presidente della Comunità montana Bassa Valle di Susa - "in presenza di un confronto come quello che abbiamo ottenuto a Roma, non si scende in piazza". Ma i comitati "No Tav" della Valle di Susa non demordono: hanno deciso di fare ugualmente il corteo sabato prossimo a Torino. Una scelta raggiunta dopo circa tre ore (dalle ore 18) di dibattito nella sala consiliare del municipio di Bussoleno. Partenza prevista: tra le ore 14 e le 15 dal piazzale davanti alla stazione ferroviaria di Porta Susa con direzione la Pellerina, dove è previsto, alle ore 18, lo spettacolo culturale che i sindaci e le comunità montane della Valle stanno organizzando. "Se la marcia sarà autorizzata regolarmente alcuni sindaci della Valle accederanno alla Pellerina con il corteo", fa sapere il primo cittadino di Bussoleno, Giuseppe Johannas, che ha seguito la riunione dei comitati come il sindaco di Borgone, Simona Pognant.

A preoccupare gli enti locali valsusini e torinesi sull'esito della manifestazione, sono i disordini che potrebbero derivare dalla partecipazione al corteo di gruppo anarco-insurrezionalisti. "Se la manifestazione andasse bene - ha spiegato Ferrentino - non aggiungerebbe nulla al nostro movimento, se andasse male, ci danneggerebbe".
In quanto all'accordo raggiunto a Palazzo Chigi, il presidente della Comunità ha parlato di "un ottimo punto di partenza" al quale, ha aggiunto, "apporteremo alcune modifiche, il nostro movimento è cresciuto talmente tanto che attualmente, in poche ore, siamo di grado di far scendere in piazza cinquanta mila persone, bastano qualche telefonata e qualche sms. Il governo deve tenere conto di questo fatto".

L'emergenza Tav sarà uno degli argomenti che il consiglio comunale di Torino affronterà questa sera. In discussione, c'è proprio la grande manifestazione di sabato prossimo, già bocciata dai valsusini. Il sindaco Sergio Chiamparino effettuerà delle "comunicazioni" all'assemblea, mentre è prevista anche la votazione di un ordine del giorno sull'argomento. Il programma della manifestazione prevedeva un corteo che, partendo dalla stazione ferroviaria di Porta Susa si sarebbe dovuto snodare per le vie del centro.

In attesa delle decisioni di Palazzo Civico, sul fronte giudiziario continuano le indagini della Procura di Torino sugli episodi di violenza avvenuti a Venaus durante la manifestazione dell'8 dicembre, quando il cantiere per la costruzione dell'Alta Velocità fu occupato dai manifestanti. Una trentina le persone identificate: i magistrati torinesi ora stanno visionando foto e filmati della protesta per accertare le responsabilità.

da repubblica.it

Sunday, December 11, 2005

Come sbattezzarsi

CHE COS’È IL BATTESIMO?

Stando al catechismo della Chiesa cattolica, il battesimo è il mezzo «mediante il quale ci si libera dal peccato e, rigenerati come figli di dio, si diventa membra di Cristo, ci si incorpora alla Chiesa e resi partecipi della sua missione». Come un bambino di pochi giorni possa essere reso partecipe della missione della Chiesa resta, ovviamente, un mistero della fede.

Va ricordato che il battesimo è un rito estraneo alla narrazione evangelica: l’unico passo esplicito (Mt. 28,19) è spesso considerato dagli studiosi come una manipolazione posteriore, mentre Gesù, pur battezzato da Giovanni, personalmente non battezzò mai nessuno, né tanto meno risulta siano mai stati battezzati gli apostoli.

PERCHÉ LA CHIESA BATTEZZA I NEONATI?

Gesù decise di farsi battezzare solo quando ebbe compiuto trent’anni.

Agli albori della cristianità il battesimo veniva impartito agli adulti.

Successivamente, con l’affermarsi della nuova religione, il rito venne gradatamente anticipato anche in seguito all’elaborazione teologica del peccato originale, tuttora in vigore.

Ancora oggi, infatti, la Chiesa ritiene che i bambini «nascono con una natura umana decaduta e contaminata dal peccato originale» e hanno bisogno del battesimo «per essere liberati dal regno delle tenebre e trasferiti nel regno della libertà dei figli di dio».

Se un neonato non ha la potestà legale di stipulare alcun atto, non si capisce a maggior ragione perché debba compiere, dopo pochi giorni di vita, una scelta che potrebbe pregiudicarne - da un punto di vista religioso - l’accesso al paradiso. La palese assurdità della cosa ha spinto la maggior parte delle Chiese ad istituire la cresima, o confermazione in età adulta della “presunta” volontà del neonato di farne parte. La Chiesa cattolica ha tuttavia, anche in questo caso, giocato d’astuzia, anticipando progressivamente l’età della Cresima, che oggi viene somministrata anche a dieci anni.

IL BATTESIMO COME ADESIONE ALLA CHIESA CATTOLICA: È LEGALE?

A proposito dei battesimi forzati impartiti ai bambini ebrei.

Il codice di diritto canonico, al canone 868, stabilisce questa assurda norma: «il bambino di genitori cattolici e persino di non cattolici, in pericolo di morte è battezzato lecitamente anche contro la volontà dei genitori»!

Qualora si verificasse, i genitori dello sfortunato bambino potrebbero denunciare il battezzante per violazione dell’art. 30 della Costituzione.

Ricordiamo che tale articolo stabilisce che «è dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i propri figli». Attenzione, però: «istruire» non significa affatto «imporre». Insegnare ai propri figli la verità della religione cattolica non deve quindi avere come automatica conseguenza l’adesione vita natural durante alla Chiesa cattolica, così come insegnare ai propri figli il gioco degli scacchi non deve comportare l’iscrizione vita natural durante al club degli scacchi.

La sentenza della Corte Costituzionale n. 239/84 ha inoltre stabilito che l’adesione ad una qualsiasi comunità religiosa debba essere basata sulla volontà della persona: difficile, a nostro avviso, rintracciare tale volontà in un bambino di pochi giorni.

Infine, secondo la legge 675/96, l’appartenenza religiosa è considerata un dato sensibile, esattamente come l’appartenenza sindacale e politica, la vita sessuale e alla salute dell’individuo. Non si capisce pertanto perché, se la legge impedisce ai genitori di iscrivere i propri figli ad un sindacato, ad un partito, ad un’associazione gay, non debba conseguentemente impedire l’adesione ad una organizzazione religiosa.

PERCHÉ CANCELLARE GLI EFFETTI DEL BATTESIMO?

Non certo per fare un contro-rito vendicativo: nessuna associazione laica lo riterrebbe una cosa seria.

Ci sono invece motivazioni ben più importanti:

  • per coerenza: se non si è più cattolici non vi è alcuna ragione per essere considerati ancora tali da chi non si ritiene più degni della propria stima;
  • per mandare un chiaro segnale a tutti i livelli della gerarchia ecclesiastica;
  • per una questione di democrazia: troppo spesso il clero cattolico, convinto di rivolgersi a tutta la popolazione della propria parrocchia, "invade" la vita altrui (pensiamo alle benedizioni natalizie, o più banalmente al rumore prodotto dalle campane). Si crea così una sorta di "imposizione teocratica" e si diffonde la convinzione che bisogna battezzare, cresimare, confessarsi e sposarsi in chiesa per non essere discriminati all’interno della propria comunità. Abbattere questo muro è una battaglia essenziale per vivere in una società veramente libera e laica.
  • Per rivendicare la propria identità nei passaggi importanti della propria vita. Non essere più cattolici comporta l’esclusione dai sacramenti, l’esclusione dall’incarico di padrino per battesimo e cresima, la necessità di una licenza per l’ammissione al matrimonio (misto), la privazione delle esequie ecclesiastiche in mancanza di segni di ripensamento da parte dell’interessato. Significa quindi non dover sottostare alle richieste del proprio futuro coniuge di voler soddisfare la parentela con un rito in chiesa, non vedersi rifilare una estrema unzione (magari mentre si è immobilizzati), e avere la sicurezza che i propri eredi non effetturanno una cerimonia funebre in contrasto con i proprî orientamenti.
  • il catechismo della Chiesa cattolica ricorda (n. 1267 e 1269) che il battesimo «incorpora alla Chiesa» e «il battezzato non appartiene più a se stesso […] perciò è chiamato […] a essere “obbediente” e “sottomesso” ai capi della Chiesa». Qualora non lo siano, le autorità ecclesiastiche sono giuridicamente autorizzate a “richiamare” pubblicamente il battezzato. Nel 1958 il vescovo di Prato definì “pubblici peccatori e concubini” una coppia di battezzati sposatasi civilmente. La coppia subì gravi danni economici, intentò una causa al vescovo e la perse: essendo ancora formalmente cattolici, continuavano a essere sottoposti alla sua autorità. Ogni prelato può quindi tranquillamente permettersi esternazioni denigratorie nei confronti dei battezzati: perché rischiare?

L’ASSOCIAZIONE PER LO “SBATTEZZO”

L’Associazione per lo Sbattezzo nasce negli anni ’80 proprio su queste tematiche, che porta avanti attraverso l’organizzazione di meeting anticlericali, campagne di sensibilizzazione e pubblicazioni. Suo il merito di aver sollevato il problema in Italia: attraverso questa associazione sono partite le prime lettere verso le parrocchie italiane. Il modulo che presenta sul suo sito, tuttavia, è privo di valore giuridico, non facendo riferimento ad alcuna legge dello Stato italiano. Oggi la parola “sbattezzo” è entrata a far parte dei dizionari.

L’INIZIATIVA GIURIDICA DELL’UAAR

Nel 1995 l’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti ha avviato una campagna per la "bonifica statistica" dei battezzati. Dopo aver verificato le risposte fumose ed evasive alle richieste di cancellazione ricevute dai parroci (le poche volte che costoro si degnavano di rispondere), ha preferito spostare il confronto in sede giudiziaria.

Attraverso un socio individuato ad hoc, ha così intrapreso un ricorso al Garante per la protezione dei dati personali (Stefano Rodotà), chiedendo di intervenire nei confronti delle parrocchie refrattarie alla cancellazione del battesimo.

IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA GIURIDICA UAAR

Nel settembre 1999 il Garante per la protezione dei dati personali si è pronunciato sul ricorso del socio UAAR.

Secondo il Garante non si può cancellare il battesimo, in quanto documenta un episodio effettivamente avvenuto: inoltre, anche in questo caso, la doppia ragione sociale di Stato estero e di ente religioso permette alla Chiesa di usufruire di privilegi che altre confessioni non hanno.

È però possibile, per chiunque lo desideri, far annotare la propria volontà di non appartenere più alla Chiesa cattolica. Si tratta di un riconoscimento importante, con il quale per la prima volta la giurisprudenza italiana stabilisce un metodo per l’ottenimento di un elementare diritto civile, quello di non essere più considerati “figli della chiesa”.

Il comunicato del Garante.

Lo sconcerto cattolico deve essere stato notevole, se persino un esponente considerato "illuminato" come don Zega, dalla prima pagina della "Stampa" del 29 settembre 1999, riusciva a confondere UAAR e Associazione per lo Sbattezzo, cercando poi di buttare tutta la vicenda sul goliardico.

Come conseguenza pratica, però, l’iniziativa dell’UAAR ha costretto la Conferenza Episcopale Italiana ad emanare già il 20 ottobre 1999 un Decreto Generale sull’argomento.

L’UAAR, incassato il parziale successo, ha comunque deciso di ricorrere al tribunale di Padova, che ha in sostanza confermato quanto statuito da Rodotà, sancendo però che «è lo Stato che si riserva il potere di verificare se sussistano i presupposti per escludere il proprio intervento con riguardo agli atti dell’autorità ecclesiastica».

Nel novembre 2002 la Conferenza dei vescovi italiani, riunita in assemblea plenaria, ha dovuto confermare la legittimità delle richieste formulate col modulo UAAR.

COSA BISOGNA FARE PER NON ESSERE CONSIDERATI PIÙ CATTOLICI?

  • se si conosce la chiesa presso la quale si è stati battezzati, bisogna semplicemente scrivere una lettera al parroco con la quale si chiede che sia annotata la propria volontà di non far più parte della Chiesa cattolica.
  • Non è necessario fornire alcuna motivazione. Disponiamo di una lettera modello, puoi scaricarla in formato *.RTF; è altresì disponibile in formato *.PDF.

  • se non la si conosce (oltre a fare un tentativo collegandosi a www.parrocchie.it), inviate un messaggio a soslaicita@uaar.it per esaminare le possibilità di inviare una richiesta al vescovo.

Consigliabile una raccomandata con avviso di ricevimento: indispensabile richiedere la conferma dell’avvenuta annotazione e allegare la fotocopia della carta d’identità. Non è necessario inviare ulteriori comunicazioni per gli altri sacramenti ricevuti (comunione, cresima, ecc), né l’abbandono della Chiesa cattolica invalida il matrimonio concordatario eventualmente contratto.

Nel caso vengano frapposti degli ostacoli, chiediamo a tutti di segnalarcelo a soslaicita@uaar.it per ottenere una consulenza sull’argomento. La campagna avviata dall’UAAR ha infatti provocato un discreto sgomento all’interno delle gerarchie cattoliche. Sul magazine dei sacerdoti Vita Pastorale del luglio 2002 mons. Battaglino, pur riconoscendo come «del tutto legittima la richiesta presentata per iscritto dall’avente diritto di far annotare a margine dell’atto di battesimo come parte integrante di esso il sopravvenuto rifiuto dell’appartenenza alla Chiesa cattolica e di pretendere dal responsabile dei registri la comunicazione scritta dell’avvenuta annotazione», è arrivato a sostenere che «mancando tutt’ora il regolamento attuativo, promesso ma non ancora stilato, di queste disposizioni, si suggerisce di accusare ricevuta della richiesta notificando la riserva di renderla operativa appena possibile». Una posizione arbitraria e giuridicamente non sostenibile.

Ricordiamo che - in mancanza di risposta da parte della parrocchia - è possibile presentare ricorso al Garante per la protezione dei dati personali: alcuni soci UAAR hanno già avuto soddisfazione proprio in virtù di un intervento del Garante stesso (estratto della Relazione sull’attività 2002 presentata dal Garante). Il 13 luglio 2003 il quotidiano La Repubblica ha pubblicato con grande rilievo l’articolo «La mia lunga battaglia per essere sbattezzato» a firma di Jenner Meletti, sulla storia di una richiesta formulata da un socio UAAR e sulla sua vittoriosa lotta contro il parroco che non voleva provvedere all’annotazione.

Il Vicariato di Roma aveva preso l’abitudine di contattare i richiedenti per avere conferma della richiesta nel corso di un colloquio. Questo colloquio non è assolutamente necessario per il buon esito della richiesta, come ha sancito ancora una volta il Garante della Privacy nel novembre 2003 (estratto della Relazione sull’attività 2003 presentata dal Garante).

Un esempio di annotazione su un atto di battesimo. Alcuni siti hanno pubblicato le lettere dei parroci che confermavano l’avvenuto “sbattezzo” (ad esempio Calogero) o le testimonianze di alcuni “sbattezzati” (ad esempio Briblio).

Negli ultimi anni, i cittadini che si sono “sbattezzati” sono stati migliaia. Sull’argomento è stata anche scritta una tesi di laurea (da parte di Andrea Albertazzi).

LO “SBATTEZZO” ALL’ESTERO

Il problema dello “sbattezzo” non è solo italiano: lanciato in Belgio alcuni decenni fa da Alternative Libertaire, ha calamitato l’attenzione dell’opinione pubblica soprattutto in Francia.

Qui la legge ha sancito sia il diritto alla cancellazione, sia il dovere dell’ente ecclesiastico di fornire prove della stessa: i vescovi di Carcassone e Mende hanno rischiato pesanti condanne per non aver provveduto nei termini stabiliti (aggiornamenti sulla campagna di “sbattezzo” in Francia: Europe et Laïcité; Vivre au Présent).

In Germania le cose sono ancora più semplici: una legge del 1919 impone alle religioni di "contare" i propri membri in base alla volontà dei propri fedeli di versare una somma variabile tra l’8 e il 10 per cento delle proprie imposte. Se non si vuole pagare questa tassa si è automaticamente fuori dalla Chiesa e cessano gli effetti del battesimo, mentre se si è battezzati si è invece obbligati a pagare le tasse alla propria Chiesa. La dichiarazione ufficiale di uscita dalla chiesa è effettuabile a partire dal raggiungimento della maggiore età (ovvero a quattordici anni, per quanto riguarda l’appartenenza religiosa).

Lo “sbattezzo” in Germania, Austria e Svizzera.

da: http://www.uaar.it/laicita/sbattezzo/

Idee regalo per Natale, solo da IKEA

Come tutti i prodotti IKEA, la cucina VÄRDE, di cui accanto potete vedere un particolare, presenta le seguenti caratteristiche:

- È svedese;
- Costa poco;
- La puoi portare a casa tua subito;
- La devi montare (sarà facile anche trovare amici disposti ad aiutarti);

Friday, December 09, 2005

Il mio programma per le elezioni del 2006

Qualche idea che potrebbe far uscire dall'astensionismo.

Generale
- Rendere l'italiano più comprensibile
- l'inglese come seconda lingua ufficiale
- No a brevetti software. Sì ai formati aperti
- Coppie di fatto
- Convertire l'ora di "religione" in educazione civica

Innovazione (tecnologia)
- Obbligo di utilizzo di formati aperti nella pubblica amministrazione
- Informazione su larga scala su cosa è il software libero / open source

Istruzione (cultura)
- Abolizione della seconda lingua straniera
- Libertà di scelta dei libri di testo
- Incentivare libri sotto licenza creative common
(come è possibile che un libro di matematica(prima edizione '90) costi come l'ultimo manuale di PHP?)
- Abolizione dell'ora di religione
- Finanziamenti privati alle universit� pubbliche, già adesso ci sono aziende che traggono vantaggio dall'università , solo che sarebbe alla luce del sole (Sun, Microsoft, Oracle)
- Finanziare un progetto per rilasciare documenti storici e altro materiale dei musei in licenza cc, visto che appartiene a tutti..

Esteri
- Promozione formale dell'inglese(Basic English) come unica lingua in comune europea
- Chiarire se l'EU ha a che fare con l'Europa fisica oppure no.
- Se sì, la Turchia & C. sono incompatibili con l'EU
- Se no, bisognerebbe fare un referendum in blocco per Ucraina, Turchia, Israele
- Se boh, l'Europa finisce agli Urali, ma la Russia è troppo grande (saremo noi a entrare in Russia),
la Turchia sì, l'Ucraina ni, Israele boh, sar� una partita a scacchi per spostare il baricentro
Un referendum in blocco mi sembra l'opzione più ragionevole

Altro
- Privatizzazione semi-completa della RAI: rai1, nettuno1 e 2(universit� ) allo stato, rai2, 3, gambero rosso, rainotizie24,.. ai privati.

Wednesday, December 07, 2005

Sì alla TAV no alla violenza!

A vedere le immagini della polizia che carica durante la notte rimango veramente schifato.
Dico, ma le vedete le immagi degli sgomberi nei paesi anglosassoni? La polizia prende le persone di peso e le sposta oppure taglia prima le catene.
Perché fare una carica di notte a delle persone che dormono?
http://www.videogruppo.it/uploads/5/2202_06_12_05_Una_Valle_in_lotta.wmv

Tuesday, December 06, 2005

Benchmark NV1.0-8174 /AMD64 con ET, Quake 4 e doom 3

Interessante bechmark su Linux con gli ultimi driver NVIDIA e i giochi Enemy Territory v2.60, Quake 4 v1.0.5 e Doom 3.
Ci siamo quasi.

Hardware Components
Processor: AMD Athlon 64 3000+ (Winchester) @ 2.25GHz
Motherboard: Tyan Tomcat K8E-SLI S2866
Memory: 2 x 1GB OCZ EB PC-4000 Platinum
Graphics Card: NVIDIA GeForce 6600GT 128MB
Hard Drives: Western Digital 160GB SATA2
Optical Drives: MSI 16x DVD-ROM
Power Supply: SinTek 500SLI 500W
Software Components
Operating System: OpenSuSE 10.0 OSS
Linux Kernel: 2.6.13-15-default
GCC (GNU Compiler): 4.0.2
Graphics Driver: NVIDIA 1.0-8174
Xorg: 6.8.2

Sunday, December 04, 2005

Prima di comprare una pianta controlla la licenza!


L'abbiamo capito i software hanno una licenza: eula, gpl, bsd,.. ma che dire delle piante? Personalmente sono rimasto un po' sconvolto dopo che ho visto questa etichetta all'Ikea.
Si trovava su una pianticella, piuttosto bruttina e simile a una margherita senza petali, e specificava chiaramente "Propagation Prohibited"; che dire, nell'etichetta c'è anche scritto che la "pianta pulisce l'aria e fornisce al mondo l'ossigeno", una cosa non da poco, ma non mi sembra poi l'unica nel suo genere.

Comunque si possono sempre controllare i brevetti registrati negli USA, Giappone e Europa.

Quindi mi raccomando, piratare le piante è un reato! Prima di seminare leggere bene le avvertenze, l'uso prolungato potrebbe portare a effetti indesiderati; prima di mangiare contattare l'avvocato (e dopo eventualmente il medico).. Mhmmaaaahahahh!

Assente ha trovato la foto della pianta miracolosa su un blog olandese

Saturday, December 03, 2005

ADSL italiana sotto processo

Troppo difficile attivare un'ADSL in Italia: scoppia il caso e finisce in tribunale. Vittoria parziale di Tele2 ed Eutelia contro Telecom Italia. Diversi i procedimenti ancora in ballo. Migliorerà il servizio agli utenti?


Disdetta voce e disdetta ADSL (pagina 2 di 3)

Se l'ADSL trovata già attiva sulla linea non è stata mai "effettivamente" usata dagli utenti (il che proverebbe che è stata attivata senza il loro pieno consenso o consapevolezza), Telecom deve eliminarla di default per fare posto alla nuova, richiesta dai clienti di Tele2. Chissà se questa ordinanza poi risolverà anche i problemi degli utenti di altri operatori: forse è il primo passo nella giusta direzione.

Anche uno dei punti del ricorso di Eutelia contro Telecom riguardava il problema delle attivazioni; non è stato però accolto, perché, secondo il giudice, non sono state presentate sufficienti prove. Invece, è stato accolto un altro punto del ricorso di Eutelia: riguarda la prassi, seguita da Telecom, di eliminare l'ADSL degli utenti che hanno ISDN e che hanno disdetto la linea voce. Il problema, nello specifico, si è posto con gli utenti del VoIP di Eutelia, che ne hanno attivato l'ADSL su doppino aggiuntivo, poiché avevano una linea ISDN. Poi, trovandosi bene con il VoIP, hanno deciso di disdire la linea di Telecom (per risparmiare sul canone) e di telefonare solo tramite l'ADSL Eutelia. Brutta sorpresa li ha colti: Telecom ha disdetto di autorità anche la loro ADSL.

È una prassi che applica anche con gli altri operatori (eccetto nei casi di utenti dotati di ADSL in unbundling shared access, come già scritto). Se l'ADSL è attiva sulla linea voce che l'utente disdice, c'è una ragione tecnica per cui Telecom debba eliminare la prima insieme alla seconda. Se invece l'ADSL è su un doppino aggiuntivo (come capita quando l'utente ha una linea voce ISDN), la ragione tecnica non sussiste. Linea voce disdetta e ADSL sono infatti su doppini separati.

AIIP, associazione dei principali provider italiani, da mesi si lamentava del fatto che Telecom tagliasse l'ADSL insieme all'ISDN. Per la prima volta, c'è adesso un giudice che dà ragione a un provider, a riguardo. Commenta, a Punto Informatico, Giovanni De Stefano, direttore generale di Eutelia: "siamo soddisfatti che un organo di giustizia ordinaria abbia riconosciuto un diritto fondamentale degli operatori alternativi per lo sviluppo della banda larga e ora ci auguriamo nel futuro che questo tipo di tutela sia ricercata sempre più dalle autorità preposte". Chiaro riferimento all'Agcom, che su questa e altre questioni ora affrontate dai tribunali ha mancato di fare sentire la propria voce. Adesso però è possibile che l'ordinanza favorevole a Eutelia faciliti la vita anche degli altri operatori, che hanno utenti ADSL su doppini aggiuntivi.

Quelle di questi giorni sono tutte ordinanze immediatamente esecutive. Telecom Italia ha comunque la facoltà di impugnarle e di fare un reclamo, che eventualmente sarebbe discusso in una nuova udienza dalla Corte di Appello di Milano in riunione collegiale. Telecom non ha fatto sapere se sporgerà reclamo. Comunica però che, per il caso delle ADSL su doppino aggiuntivo, la parola in realtà spetta adesso all'Agcom. Sta ancora valutando una proposta di Telecom Italia di applicare a queste offerte un canone addizionale.

Nei prossimi giorni ci sarà anche il cosiddetto "giudizio di merito", per i ricorsi vinti da Tele2 e da Eutelia. Qui la Corte dovrà giudicare l'ammontare del risarcimento danni richiesto dalla parte lesa.

Altre udienze di questo tipo (articolo 287/900) sono previste per i prossimi giorni. Il 22 novembre ce ne saranno due, presso la Corte di Appello di Milano: un altro ricorso di Tele2 contro Telecom, relativo alla promozione in corso su Alice Free (definita anticoncorrenziale dagli operatori alternativi), e il reclamo di Telecom contro un ricorso vinto da Tele2 a fine settembre. Quest'ultimo riguardava i prezzi all'ingrosso delle ADSL a consumo. Telecom ha stabilito che gli operatori, per ogni utente con Adsl a consumo, debbano pagare all'ingrosso un canone minimo corrispondente a cinque ore al mese di connessione. Già: anche se l'utente non si connetteva mai, gli operatori dovevano pagare almeno cinque ore a Telecom. Una decisione che Tele2 e la Corte di Appello di Milano, nel ricorso, hanno giudicato anticoncorrenziale. La maggior parte degli utenti ADSL a consumo, dice Tele2, fa meno di cinque ore al mese. Tele2 ha già chiesto, dopo aver vinto il ricorso, "diversi milioni" di risarcimento danni.

Nelle prossime settimane ci sarà anche l'udienza per il ricorso di Tiscali contro Telecom, sulla questione dell'override, come già raccontato: si tratta ancora di problemi di attivazione ADSL. Una questione cruciale per lo sviluppo del mercato. Rallentare o impedire le attivazioni delle ADSL dei concorrenti sarebbe - questa l'accusa - una strategia di difesa molto utile a chi, come Telecom, ha la quota dominante (circa il 72 per cento delle ADSL attive è marchiato Alice).


da punto-inforMATICO.IT

Thursday, December 01, 2005

Firefox 1.5 in italiano

Finalmente è uscito http://www.mozillaitalia.org/firefox/
Attenti che le estensioni non sono compatibili al 100% con la vecchia versione

le parole più cercate su google, anzi yahoo!!

Sono uscite le parole più cercate su Yahoo(ma lo usa ancora qualcuno?), certo manca "disservizi adsl", ma per il resto erano scontate

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